
Il Camerun, come l’Etiopia, è un paese di una bellezza inimmaginabile. Soprattutto, se eviti la malandrina e convulsa Doula e Yaoundè, enclave della diplomazia europea, e ti spingi a Nord, in un Africa autentica, in una terra dura e pura esattamente come la esplorò Gide o come apparve all’antropologo svizzero Gardi. O come la visse Gerald Durrel nel 1984, quando vi si recò alla ricerca di specie rare di animali da portare con sé in Europa; e come la descrisse nel suo libro
‘Lo zoo sotto la tenda’ coi suoi racconti avvincenti e i suoi esilaranti testa a testa col capotribù locale, il "Fon" di Bafut, uomo di grande spirito e leggendario bevitore. Quei pochi tour-operator che ti vendono il Camerun te lo spacciano come ‘ l’Africa in miniatura’ . E invece è una terra strabiliante in cui coabitano sultani, gorilla, pigmei, vulcani, cascate uniche al mondo, foreste pluviali ancora inesplorate, deserti selenitici e alcuni degli stregoni più bizzarri del pianeta
2 commenti:
Un giorno è probabile che parta davvero per il camerun...è stato bell o trovare questo tuo blog in cui si legge della bellezza del posto...quando ho detto ai miei genitori che ci vorrei andare per qualche mese hanno fatto una scenata...pensano che morirò di sicuro!
Sembra di leggere il racconto 'Latte' di Chatwin. I genitori apprensivi, il figlio/a che freme per partire, le insidie dei tropici...
Parti subito!!!!
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