martedì 12 febbraio 2008

Fabbri sciamani


Ancora sugli altiforni dei Matakam. I mantici sono del tipo largamente diffuso in molte parti dell'Africa. Sono costruiti da due scodelle di terracotta grandi come zuppiere, con il bordo ripiegato all'infuori. Su ciascuna di esse viene applicato un cartoccio conico di pelle di capra, che si fissa attorno al bordo mediante una corda di paglia. I due lembi del cartoccio vengono ben sovrapposti l'uno all'altro, affinchè di qui non entri e non esca l'aria. Al vertice del cono viene applicato un manico di legno, di forma tale da poter essere ben impugnato. Da questi altiforni escono armi e utensili agricoli: falcetti per spaccare la ramaglia, marre per zappare e per sarchiare che i Matakam usano anche come monete, scuri, correggiati per la battitura del miglio, falci che le donne usano nelle danze tribali. Guardare i fabbri al lavoro è un'esperienza mistica ; trasformano un esercizio di fatica e di gesti scontati in in rituale magico, arcano e prodigioso.Il fabbro bagna la mano nell'acqua fangosa e la passa nella cenere, per preservarsi dalle scottature nel ritirare il ferro dalla forgia. Di tanto in tanto irrora di zom - di birra - forgia, mantice e ferro ; riduce in polvere della corteccia secca di acacia e la sparge sul ferro prima di collocarlo sulla brace ; in questo modo assicura la giusta quantità di carbonio a quegli oggetti che debbono acquistare particolare durezza. Pone al centro dell'incudine un vasetto d'argilla, delle dimensioni di un ditale, colmo d'acqua. Il fabbro urla una formula, afferra con la tenaglia il ferro incandescente, lo appoggia sul ditale e subito lo percuote con il martello di pietra. Un'esplosione lacera il silenzio. Non è difficile capire come si produca l'esplosione ; è il vapore acqueo che si sprigiona a contatto con il ferro incandescente e che viene compresso dalla martellata. Inutile sottolineare l'effetto che produce sugli astanti

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