venerdì 21 marzo 2008

Anche noi pro-tibet

Settimane fa c'è stata una feroce repressione in Camerun, disordini e vioolenze che hanno preso in contropiede lo stesso presidente. Ma i giornali italiani non ne hanno parlato. Fortunatamente esiste 'Le Monde' e la stampa francese. Le crisi dei cinesi sono sempre contraddistinte dal fattore T: Taiwan, Tiananmen, Tibet. Adesso nel mirino di Hu Jintao, il Tibet. Tutta la nostra solidarietà e tutte le nostre preghiere.

domenica 2 marzo 2008

La follie aviaire

Ogni paese ha i suoi scheletri nell'armadio. Marcello Faraggi ha filmato quelli del Camerun.

sabato 23 febbraio 2008

Le Ministère du Soya


A Yaoundè esattamente in una stradina perpendicolare a rue de la Briquetaire c’è un chiosco chiamato il Ministero degli spiedini (du Soya) e lì accanto c’è un chiosco ancora più piccolo famoso per le sue grigliate di zampe di mucca. File di 50 zoccoli in mucchi ben allineati, zoccoli che vanno a ruba perché sotto ci sono almeno 30 centimetri di pelle bianca da sgranocchiare.

venerdì 22 febbraio 2008

Nomadismo odontoiatrico


Si incontrano per le strade di Douala e di Yaoundè.
Risolvono tutti i problemi di denti. Sbiancatura, compresa.
Senza anestesie.

sabato 16 febbraio 2008

Poulet Dg

Il piatto nazionale del Camerun è le Poulet DG. Questa è la ricetta :1 poulet 4 plantains murs 3 poivrons 3 ou 4 tomates fraîches 3 carottes cube de bouillon huile de palme 1 gousse d'ail gingembre, persil, celeri sel, poivre, piment. Première étape: Couper le poulet en morceaux, saler, poivrer. Eplucher et decouper les plaintains. Laver, vider et découper les légumes. Deuxième étape: Faire frire les morceaux de poulet, puis séparément, les plantains. Dans une casserole, mettre les morceaux de poulet et tous les légumes ainsi qu'un peut d'eau. Ajouter les condiments, ail et gingembre écrasés.Laisser mijoter à feu moyen en veillant à ajouter de l'eau de temps en temps juste assez pour éviter que ça brûle. Ajouter ensuite les plantains et laisser mijoter encore un peu. Lorsque la cuisson est terminée, ajouter de l'huile et faire revenir 2 ou 3 minutes. Per altre ricette o delicatessen africane cercare qui.

Cabine telefoniche viventi


Sotto l'ombrellone, si aspettano clienti. Al titolare della cabina basta un cellulare e un mazzo di schede per consentire ai passanti di chiamare ogni angolo del paese.

Ondulazione, meches e chat


Parrucchiere per signora e internet point.
Sinergico e geniale.

venerdì 15 febbraio 2008

La dawa del Che e i penis-shrinkers ghanesi



La stregoneria – scrive il tedesco Bartholomaus Grill è una caratteristica delle società preindustriali. Un sistema di referenze attraverso cui comprendere fenomeni altrimenti inspiegabili “. La caccia alle streghe che studiamo sui libri di storia, per noi è sinonimo di Medioevo. Gli africani invece la leggono sui quotidiani, magari in questo stesso momento. In Tanzania dal 1994 al 1998 sono state 'giustiziate' circa 5000 streghe. Nel gennaio del 1997 in Ghana la massa dei superstiziosi fece fuori dodici penis shrinkers, gente che faceva rimpicciolire i peni. I grandi club del football africano hanno sul loro libro paga fior di stregoni perché tolgano il malocchio dalle loro porte. All'ultimo mondiale, la nazionale senegalese se li portò dietro con tanto di regolari accrediti. Persino Ernesto Che Guevara quando guidò la guerriglia in Congo dovette fare i conti con truppe superstiziose e pozioni magiche. Gli stregoni locali, i muganga, preparavano un succo chiamato dawa- la medicina, in lingua swahili - che a sentir loro avrebbe reso i suoi soldati invincibili. Un caffè americano, un'aspirina o una barretta di Mars avrebbero fatto lo stesso effetto. Il Che provò a convincere le truppe che il dawa era solo una ciarlataneria, ma non ci riuscì. “ Con truppe del genere – commentò alla fine sconsolato - è inconcepibile pensare di vincere una guerra

mercoledì 13 febbraio 2008

I cimiteri dei Kapsiki


A differenza dei Matakam - la tribù con gli elmetti di zucca - i Kapsiki hanno veri e propri cimiteri. Le fosse vengono scavate dai fabbri, allineandole su file di tumuli di pietre, a forma cilindrica, alti poco più di mezzo metro. L'apertura della fossa non è più grande dell'oblò di una nave, ma l'interno si allarga tanto da contenere un uomo seduto. Il morto viene deposto accanto alla fossa, privato delle armi e degli ornamenti. Una delle sue vedove provvede alla provvista di viveri versando nella fossa, birra, una manciata di chicchi di miglio e una libbra di carne cruda. Dopodichè i fabbri spingono nella fossa i piedi e le gambe del morto, avvolto in bende colorate, e, facendo pressione sulle sue spalle, spingono tutto il corpo dentro la stretta apertura. Il morto deve sedersi a dovere in fondo alla fossa con le ginocchia piegate in su ; se l'operazione non riesce il cadavere viene tirato su per le braccia, estratto fuori e l'operazione viene ripetuta anche più volte fino a che il risultato non soddisfa i fabbri. Anche in Europa sono state trovate tombe del periodo neolitico in cui il morto veniva deposto seduto.
Per saperne di più

Docteur Mama è 1000 volte meglio di Doctor House


Bessengue, la bidonville di Douala. Docteur Mama cura qualsiasi malanno. Provare per credere...

Strade Douala: un sauveteur al lavoro


Strade di Doula. Ecco un sauveteur, un ambulante che campa vendendo farmaci a chi non si può permettere di comprarli in farmacia. Non li vende a confezione, ma al pezzo: una pillola color rene per le cefalee, una bustina effervescente contro i dolori mestruali, gocce amare per debellare congiuntiviti e gengive sanguinanti. Quasi sempre sono farmaci scaduti, ma la gente li compra ugualmente.

martedì 12 febbraio 2008

Fabbri sciamani


Ancora sugli altiforni dei Matakam. I mantici sono del tipo largamente diffuso in molte parti dell'Africa. Sono costruiti da due scodelle di terracotta grandi come zuppiere, con il bordo ripiegato all'infuori. Su ciascuna di esse viene applicato un cartoccio conico di pelle di capra, che si fissa attorno al bordo mediante una corda di paglia. I due lembi del cartoccio vengono ben sovrapposti l'uno all'altro, affinchè di qui non entri e non esca l'aria. Al vertice del cono viene applicato un manico di legno, di forma tale da poter essere ben impugnato. Da questi altiforni escono armi e utensili agricoli: falcetti per spaccare la ramaglia, marre per zappare e per sarchiare che i Matakam usano anche come monete, scuri, correggiati per la battitura del miglio, falci che le donne usano nelle danze tribali. Guardare i fabbri al lavoro è un'esperienza mistica ; trasformano un esercizio di fatica e di gesti scontati in in rituale magico, arcano e prodigioso.Il fabbro bagna la mano nell'acqua fangosa e la passa nella cenere, per preservarsi dalle scottature nel ritirare il ferro dalla forgia. Di tanto in tanto irrora di zom - di birra - forgia, mantice e ferro ; riduce in polvere della corteccia secca di acacia e la sparge sul ferro prima di collocarlo sulla brace ; in questo modo assicura la giusta quantità di carbonio a quegli oggetti che debbono acquistare particolare durezza. Pone al centro dell'incudine un vasetto d'argilla, delle dimensioni di un ditale, colmo d'acqua. Il fabbro urla una formula, afferra con la tenaglia il ferro incandescente, lo appoggia sul ditale e subito lo percuote con il martello di pietra. Un'esplosione lacera il silenzio. Non è difficile capire come si produca l'esplosione ; è il vapore acqueo che si sprigiona a contatto con il ferro incandescente e che viene compresso dalla martellata. Inutile sottolineare l'effetto che produce sugli astanti

domenica 10 febbraio 2008

Il Camerun ha perso. Mi consolo leggendo Calixthe


Un gol del Faraone Terika a venti minuti dalla fine ha fatto piombare in lutto l'intero Camerun. E chi scrive. Domani a Yaoundè si festeggerà la fête de la jeunesse.
Intanto per lenire la mia delusione mi sono buttata sulle delicatessen camerunensi. Vi consiglio di leggere un libro delizioso di Calixhte Beyala, una scrittrice di Douala, intitolato 'Come cucinarsi il marito all'africana' romanzo breve che contiene anche 25 descrizioni dettagliate di piatti come il gombo alla paprika o il riso all’africana, l’antilope affumicata ai pistacchi o l’insalata esotica, il coccodrillo alla salsa bongo tchobi o la purea di mango. Non sarà semplicissimo reperire tutti gli ingredienti, ma potete sempre provare a rifare uno dei suoi piatti. Io l'ho fatto e mi sono divertita tantissimo.

Attualmente Calixthe è la scrittrice africana più letta nel mondo.
Dice :"La letteratura è un lusso che ci si offre quando non si ha più fame, perché quando hai fame non hai tempo e non hai modo di fare riflessioni e cercare di scriverle. Io non ho mai pensato di diventare scrittrice, perché in una bidonville quando hai fame non è certo una cosa che pensi. Come sono diventata scrittrice? Avevo una sorella, nella nostra famiglia non potevano permettersi di mandarci a scuola in due e allora mia sorella mi ha detto: vacci tu, vai a scuola per tutte e due. Si è sacrificata per me. Il diploma che ho ottenuto, lo ho ottenuto per lei. Dopo la maturità mia sorella ha avuto un incidente ed è morta e io ero così arrabbiata e in collera che ho cominciato a scrivere.

E ancora :"C’è da dire che oggi, in Francia, la donna africana ha più peso ed è più forte rispetto all’uomo, perché la donna africana si integra molto di più degli uomini. Anche se inizia il suo inserimento sociale come donna delle pulizie, dopo qualche anno si può considerare perfettamente integrata. Le donne africane in Francia, per esempio, non vogliono più vivere con gli uomini, perché sono diventate autonome, perché lavorano, hanno un’indipendenza economica. Il fattore finanziario è molto importante. Ovviamente non accettano più la poligamia, anzi quasi non vogliono avere più un uomo in casa, lo ‘usano’ per avere figli e poi lo buttano fuori dalla porta. C’è un’inversione di tendenza molto forte. Anzi comincia a sentirsi la necessità di intervenire sulle donne per farle riavvicinare ai propri uomini. Recentemente ho scritto un articolo dove denuncio il fatto che ormai sono le donne ad avere più mariti... hanno soldi e quindi li alloggiano e li nutrono facendone dei mantenuti. Si potrebbe affermare che le donne africane sono ora nella fase della vendetta
Delicatessen africane le trovate anche qui

sabato 9 febbraio 2008

Leoni contro Faraoni



La Makumba ghanese vs. Samuel Eto e il Camerun non ha funzionato.

Domani sera, ad Accra, finale della CAF tra Camerun ed Egitto. Io tifo Camerun. Lui tifa Camerun. E voi?

La leggenda degli altoforni dei Matakam



Avete idea cosa siano queste strane costruzioni di fango e argilla che fanno pensare a pietre votive o a feticci?

Sono gli altiforni dei Matakam nei quali si 'cuoce il ferro' . Il minerale di cui si servono è la magnetite, un ossido di ferro che raccolgono dal letto dei fiumi e dei ruscelli in secca. L'ossido viene ridotto da un fuoco di carbone di legna, la cui temperatura è portata al massimo mediante un ingegnoso sistema di mantici. E' un procedimento siderurgico, che nel complesso, presenta aspetti veramente romantici ed eccitanti. La tecnica implica pratiche esoteriche e riti magici. Il fabbro nudo, il viso tinto di un rosso cinabro, due piccole penne bianche infilate come corna nei capelli crespi, appollaiato a qualche metro di altezza in cima all'altoforno ad assumere le sembianze di un demone. Canta mentre aziona selvaggiamente il mantice, e un suonatore d'arpa lo accompagna. Fumo, afrori, fiamme, galline sacrificate, sangue a fiotti e birra offerti al forno. Il fabbro, qui, è stregone, sacerdote, profeta e indovino. E' lui che stabilisce quando debbono compiersi i sacrifici, è lui che celebra i funerali, che dispone e autorizza. Il fabbro spiega e svela il significato dei sogni ; i quali non sono altro che i racconti che le lucertole narrano agli uomini entrando di notte nelle loro orecchie. La famiglia del fabbro non condivide nulla con le altre famiglie. Nessuno può mangiare con il fabbro dalla stessa scodella, nessuno può entrare nella sua casa se non è un apprendista, nessuno può sedersi accanto a lui sulla stessa pietra. Il primo studioso a svelare al mondo i segreti degli altoforni dei Matakam fu l'antropologo svizzero Gardi che passò mesi sui monti Mandara annotando e disegnando giorno per giorno come venivano costruiti e come funzionavano. Quello che li rendeva unici da tutti gli altri forni africani e asiatici era il sistema dei mantici che in questi forni è collocato in alto. Ciò rende necessario un tubo di coccio che porti l'aria fino alla base del forno. E poichè questo tubo attraversa dall'alto in basso tutta la massa ardente del carbone di legna, l'aria che vi passa si riscalda, e riscaldandosi acquista maggiore efficacia ; in pari tempo aumenta la temperatura nell'interno del forno, non al punto, tuttavia, da ridurre il ferro allo stato liquido

giovedì 17 gennaio 2008

Una terra strabiliante: deserti selenitici, cascate uniche al mondo e alcuni degli stregoni più bizzari del pianeta

Il Camerun, come l’Etiopia, è un paese di una bellezza inimmaginabile. Soprattutto, se eviti la malandrina e convulsa Doula e Yaoundè, enclave della diplomazia europea, e ti spingi a Nord, in un Africa autentica, in una terra dura e pura esattamente come la esplorò Gide o come apparve all’antropologo svizzero Gardi. O come la visse Gerald Durrel nel 1984, quando vi si recò alla ricerca di specie rare di animali da portare con sé in Europa; e come la descrisse nel suo libro Lo zoo sotto la tenda’ coi suoi racconti avvincenti e i suoi esilaranti testa a testa col capotribù locale, il "Fon" di Bafut, uomo di grande spirito e leggendario bevitore. Quei pochi tour-operator che ti vendono il Camerun te lo spacciano come ‘ l’Africa in miniatura’ . E invece è una terra strabiliante in cui coabitano sultani, gorilla, pigmei, vulcani, cascate uniche al mondo, foreste pluviali ancora inesplorate, deserti selenitici e alcuni degli stregoni più bizzarri del pianeta

mercoledì 16 gennaio 2008

'Mimbo' Brut Gran Reserve


Gli africani sono i più grandi distillatori del mondo; ricavano vino, birre, ma anche micidiali miscele alcoliche da tutto quello che la natura gli offre. Questo signore sta raccogliendo il mimbo, il vino di palma. Una palma abbattuta garantisce vino per un mese. La linfa viene travasata in questi bottiglioni insieme alle scorze della palma che favoriscono la fermentazione e conferiscono al vino un sapore gradevolmente amaro. Senza le scorze il vino risulterebbe di una dolcezza stomachevole.